
Il moodboard delle Fashion Week SS25 Dal mondo dell'arte alla moda d'archivio, dove hanno preso ispirazione le passerelle?

Si sono appena concluse le fashion week dedicate alla stagione primavera-estate 2025. Da Gucci a Erdem, da Chanel a Simone Rocha, tutti i grandi nomi hanno proposto le loro nuove creazioni, compreso Alessandro Michele che ha fatto l'attesissimo debutto come direttore creativo di Valentino. Se dovessimo dare un giudizio o un'indicazione generale su come sono queste collezioni, potremmo rispolverare la classica frase che gli insegnanti ci dicevano a scuola "potrebbe fare di più, ma non si applica abbastanza". I capi ci sono, si vede che sono fatti con una sapiente maestria artigiana e probabilmente venderanno, ma manca sempre qualcosa, quel je ne sais quoi che fa battere il cuore. Per qualcuno è colpa delle poltrone sempre più incerte e traballanti degli stilisti che li frenano dallo sperimentare, per altri dipende dallo scollamento con la drammatica realtà attuale che pochi vogliono raccontare. Altri ancora si lamentano senza svelare cause o possibili soluzioni. Dal punto delle ispirazioni questo mix di elementi si traduce in una sorta di monotonia. I designer guardano sempre più spesso all'archivio dei marchi. Solo in questo mese lo hanno fatto Versace, Dolce&Gabbana, Louis Vuitton, Burberry, Balmain e, seppur in maniera decisamente personale, anche Valentino, Prada e Miu Miu. Non manca nemmeno chi ha attinto dal mondo dell'arte, da Jil Sander che stampato su alcuni pezzi le fotografie di Greg Girard a Simone Rocha che ha omaggiato Pina Bausch.
Da dove hanno preso ispirazione le passerelle del settembre 2024?
Versace - Versus SS1997
Alaïa - Charles James Eiderdown jacket
Chloé - Mie Olise Kjærgaard
Louis Vuitton - Laurent Grasso
Enfants Riches Déprimés - Maggie Gyllenhaal in Secretary
Valentino - Valentino's archive
La moda è un continuo rimando
Da Londra a Parigi passando per Milano e Copenaghen, la moda non esiste in un vuoto, anzi attinge a piene mani da se stessa, dal passato, dal presente, dai movimenti estetici e non solo della società, dall'arte e dalla fotografia. Lo abbiamo visto durante il fashion month e probabilmente lo vedremo ancora per un po'. Quanto è divertente, però, cogliere i riferimenti?