
Cos'è stato Man Repeller Il blog di Leandra Medine che segnò un'epoca (e una generazione) sta per chiudere
Nel 2010 avevo 15 anni, frequentavo un liceo classico-linguistico dove le versioni di latino mi facevano regolarmente a pezzi e passavo le vacanze estive nel giardino di mia nonna sfogliando Elle o Vogue - all’epoca molto diversi da come sono oggi. L’altro posto dove mi potevo immergere nel mondo della moda senza limiti era Internet, su Pinterest, dove il mio moodboard era inondato di foto di Alexa Chung a Glastonbury, e sui primi blog che iniziavano a popolare la blogosfera. Il migliore era Man Repeller, di Leandra Medine, oggi Cohen. Dieci anni dopo quello di Leandra Medine è uno dei nomi di punta dell’industria della moda, influencer ante-litteram, prima ancora blogger, per sempre trend-setter con una laurea in giornalismo nel cassetto. Nel 2010 Man Repeller era un piccolo prodotto di nicchia, ma talmente nuovo, fresco, divertente e innovativo, che nel giro di pochissimi mesi se ne iniziò a parlare su Refinery29, su Instyle, persino sul New York Times.
Qualunque sia la ragione, è la fine di un’era - e non è un’iperbole. Con Man Repeller Leandra Medine è stata un’antesignana. Una delle prime a saper scrivere di moda, a saper creare contenuti interessanti e divertenti, di fatto inventandosi un mestiere che oggi è stato stravolto e abusato. Paragonando Medine alle influencer di oggi è evidente come quest'ultime non abbiano un minimo della profondità, dei contenuti e della capacità di storytelling che ha Leandra - i suoi video girati durante il lockdown ne sono la prova.
Man Repeller andava oltre, ed è per questo che ha lasciato il segno, ed è per questo che ne sentiremo la mancanza.