T-shirt bianca: come indossarla questa primavera/estate Prendendo ispirazione dalle star e dalla loro evoluzione di stile durante gli anni

Considerata un must-have minimal e genderless, la t-shirt bianca è un pezzo immancabile del guardaroba di ognuno di noi. Ha fatto il suo ingresso nella storia del costume imponendosi come capo d’abbigliamento intimo per gli uomini, ma è diventata presto un classico iconico e trasversale reinterpretato dai designer di tutto il mondo. 

Utilizzata già nel Medioevo - con maniche lunghe e realizzata in cotone o lino intrecciato - la t-shirt era sostanzialmente un capo che forniva protezione igienica alla pelle e veniva indossato sotto gli indumenti quotidiani. Nel XIX secolo poi, grazie alle nuove tecnologie che agevolarono la produzione di massa e all’utilizzo di tessuti come il jersey e la lana, divenne ancora più popolare come metodo di prevenzione a raffreddori e malattie, tanto che la Royal Navy britannica iniziò a farla indossare ai suoi marinai sotto la divisa. Successivamente, anche la Marina degli Stati Uniti iniziò ad includere nella sua uniforme - come biancheria ufficiale - una maglia bianca realizzata prima in flanella poi in cotone e presto, nel XX secolo, l’utilizzo della t-shirt iniziò a diffondersi non solo nei codici di abbigliamento militare, ma anche nel workwear e nello sportswear.

Nel 1910, Fruit of the Loom iniziò a commercializzare magliette contribuendo alla loro diffusione nell’utilizzo quotidiano e allo stesso tempo Hollywood iniziò a presentare sullo schermo personaggi ribelli con indosso spesso solo un paio di jeans e una t-shirt bianca. Da Marlon Brando in A Streetcar Named Desire con una t-shirt girocollo attillatissima a John Travolta in Grease che la indossava sotto un chiodo in pelle, o anche da James Dean in Rebel Without a Cause a Sean Penn in At Close Range, la t-shirt bianca divenne il simbolo della ribellione rivelando persino un certo sex appeal intrinseco e spostandosi presto anche nel guardaroba femminile.