
Da Pete Davidson a Harry Styles: chi è il Manic Pixie Dream Boyfriend? Quando la new masculinity incontra la #softboyaesthetic
Kim Kardashian, 41 anni e Pete Davidson, 28, attore e comico statunitense, membro del cast dello storico show televisivo Saturday Night Live, sono ufficialmente una coppia. Dopo giorni di rumors, la conferma è arrivata dai tabloid americani più informati, giusto dopo il debutto su Instagram in una foto di gruppo scattata in occasione del quarantunesimo compleanno dell’influencer a Palm Springs, al quale hanno partecipato, fra gli altri, Kris Jenner e il rapper Flavor Flav. Giovane, simpatico e tatuato, l’uomo che ha fatto strage di cuori nel jet set hollywoodiano mentre viveva nel sottoscala della madre, sembra aver rimpiazzato il posto lasciato vacante dell’ex coniuge Kanye West. Ora che le ere della cultura digitale cambiano in base alle relazioni di Kim Kardashian, possiamo dire che è arrivata finalmente l’ora di tirar fuori il Manic Dream Pixie Boyfriend dagli schermi e paparazzarlo in carne ed ossa per le strade di LA.
Ma cosa si intende per Manic Pixie Dream Boyfriend e perché Pete lo rappresenta a pieno?
Lo stereotipo cinematografico originario, Manic Pixie Dream Girl, è stato coniato nel 2007 dal critico Nathan Rabin per descrivere il personaggio di Kirsten Dunst nei panni di Claire in Elizabethtown, ma lo stereotipo è diventato iconico con Zooey Deschanel in 500 Days of Summer, la ragazza che canticchia candidamente gli Smiths in ascensore lasciando Gordon-Levitt attonito (e totalmente sedotto). Eroine spensierate, solitamente bianche, che ridacchiano nella vita di ragazzi scoraggiati (anche loro bianchi) per salvarli dalla noia della loro esistenza convenzionale. Sebbene nella versione femminile il tropo sia in effetti una declinazione unidimensionale del sogno erotico di quella fetta di uomini che vorrebbero le donne come delle svampite pseudointellettuali discinte e disimpegnate, nella sua declinazione maschile invece si pone come un’alternativa dialettica allo stereotipo machista dell’uomo cis, bianco e etero che ‘non deve chiedere mai’. Anna Breslaw ha coniato il neologismo (MPDB) per dare un nome a quel “tizio auto-mitizzante e dallo spirito libero che è determinato a rendere magica la vita della protagonista femminile, che lei lo voglia o no", ma se questa definizione non vi dice nulla vi basta pensare a Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) in Titanic.
Perché se nel 2007 l’uomo più sexy del mondo era Brad Pitt, con i suoi addominali scolpiti e l’aria da dannato, nel 2021 a sentire People il titolo spetta a Paul Rudd, un papà timido, impacciato e divertente, che sarebbe del tutto fuori luogo nei panni di Tom Cruise che salva il mondo in Mission Impossible o di Johnny Depp che lecca vetrate a caso in Cry Baby, e - forse - è meglio così.