
Il fascino nostalgico dei peluche nella moda Morbidezza ed evasione in passerella
Quando i designer decidono di prendere in giro il sistema moda e la serietà con cui viene dipinto dai media, spesso la chiave che scelgono di utilizzare è il design di giocattoli e di capi che richiamano il mondo dell’infanzia, un’idea simpatica che trova le sue vere radici nel distretto giapponese, culla della cultura kawaii, Harajuku. Ormai un trend indiscusso anche sulla For You Page di TikTok, dove l’hashtag #plushtoy ha accumulato più di 3 miliardi di views, i peluche sono diventati l’arma perfetta per brand e direttori creativi per attirare l’attenzione, un trucco d’impatto che fa viaggiare i consumatori indietro nel tempo tra i ricordi più dolci del passato. I look che prendono ispirazione dagli articoli preferiti dai più piccoli sono innumerevoli e continuano a dare vita a collaborazioni originali; ultima tra queste Slam Jam x Trudi, una riproduzione della mascotte tigrata del brand italiano di sportswear firmata dall'iconico brand di peluche.
Oggi il mondo della moda confida ancora nell’essenza nostalgica e innocente dei peluche, un sintomo persistente delle incertezze vissute durante gli anni di pandemia. In bilico tra la necessità di evasione e il bisogno di trovare riparo nel passato, il design come ognuno di noi trova conforto nelle linee arrotondate ed affabile dei peluche, debordando a volte in parodia, come il charm Karlito di Fendi che imita l'imprescindibile look di Karl Lagerfeld, a volte in concetti più riflessivi, come i “misfit toy” della collezione FW22 di Tom Browne che riflettono pienamente la sensazione di inadeguatezza che può sbucare in ognuno di noi.