
Victoria De Angelis è la forza motrice dei Måneskin Futura icona della musica italiana, libera, cool e rock’n roll
Quando è poco più che adolescente, al liceo scientifico J.F. Kennedy di Trastevere, due spiriti affini si incontrano, trovando il partner giusto con cui fondare una band. Una dei due è Victoria De Angelis, classe 2000, mamma danese e papà italiano, vuole suonare musica metal, dura, spigolosa e per questo la prima volta che sente cantare Damiano David lo scarta perché troppo pop. Con il suo compagno di musica Thomas Raggi ci ripensa, lo sceglie e con l’arrivo di Ethan il cerchio si chiude. Manca solo il nome, che è sempre lei a suggerire: Måneskin, cioè chiaro di luna in danese.
L'avventura a X-Factor
Quando si presentano ai provini di X-Factor i quattro giudici non hanno dubbi: hanno di fronte degli hit makers stilosissimi, merito sempre di Vic che curava i look del gruppo prima di Nick Cerioni, stylist dall'abilità tagliente nel rendere concreta l'anima ribelle del gruppo in outfit da standing ovation. Il resto è una storia in divenire.
Ammira lo stile di Harry Styles e la libertà espressiva, camaleontica, di Lady Gaga, ma da piccola l’idolo di Vic era Avril Lavigne con il suo mix di musica e outfit pop-punk. Crescendo i suoi gusti sono diventati sempre più ricercati e raffinati. A chi oggi le chiede quale sia la sua maggiore fonte di ispirazione risponde quasi sempre Kim Gordon, l’iconica bassista dei Sonic Youth:
In quegli anni il rock era un mondo maschile, lei se n’è sempre fregata, ha mandato all’aria ogni stereotipo di bellezza, nel suo modo di stare sul palco c’era qualcosa di aggressivo, sguaiato, ma ha conquistato migliaia di persone attraverso il suo strumento.
Un esempio di coolness anni ’90 fuori e sul palco ancora oggi copiatissimo, ma certo non l’unico. Osservando i look di Victoria si possono facilmente riconoscere le influenze di musiciste e bassiste donne iconiche: da Tyna Weymouth dei Talking Heads a Kim Deal dei Pixies; da Melissa Auf de Maur delle Hole e degli Smashing Pumpkins a Roberta Sammarelli dei Verdena; da Suzi Quatro con le sue jumpsuit in pelle e gli stivali con la zeppa ai piedi fino a a The Slits, seminale girl band punk anni ’70. Se volete approfondire le references di Vic, il nostro consiglio è di aggiungere alla vostra reading list Clothes, Clothes, Clothes. Music, Music, Music. Boys, Boys, Boys: Viv Albertine, il memoir della chitarrista di The Slits e Kim Gordon: No Icon e Girl in a band, scrapbook e autobiografia dell’iconica bassista americana.