Il ruolo della musica tra clubbing e salute mentale Abbiamo chiesto alla Dj e attivista inglese Vanessa Marie cosa è per lei la musica sul piano sociale e curativo

“Sono così grata di far parte di questo mondo, non sarei qui senza tutte le donne straordinarie che ho incontrato lungo il mio cammino”

Quando chiediamo a Vanessa chi e cosa la ispira, la risposta è una: le donne. Inglese di origini Giamaicane, Vanessa Maria Wilson è una DJ, attivista e produttore creativo per NTS, Rinse FM, BBC 1xtra, Mixcloud, Pirate Studios e BoilerRoom. Dopo aver concluso un percorso di studi nel campo della psicologia, ha lavorato presso l'Università di Bristol dove ha condotto numerose campagne sulla salute mentale degli studenti, tema a lei molto a cuore.

Guidata dalla necessità e responsabilità di dar voce a chi non ne ha, trasmette tramite la sua musica un messaggio di inclusività e consapevolezza su temi come la discriminazione razziale e di genere. Ha iniziato la sua carriera nella musica nel 2018 a Bristol, dove si è iscritta alla “Mix Nights”, un corso gestito dall’etichetta discografica “Saffron Records” guidato da da donne che a loro volta ne aiutano altre ad intraprendere i primi passi nel mondo della musica e non solo.

“Meno del 5% dell'industria della tecnologia musicale è composta da donne, persone non binarie o trans e meno dell'1% sono persone di colore. Ci sono stati cambiamenti lenti, il che è fantastico, ma c'è ancora così tanto lavoro da fare.”

Il progetto Mix Nights nasce proprio come manifesto sociale nella lotta contro le discriminazioni di genere. L'obiettivo è sempre stato quello di introdurre più DJ donne nella musica elettronica, sia a livello locale che internazionale, contribuendo così a sostenere le minoranze abbattendo costrutti sociali.

La quarantena ha dato modo a Vanessa di riflettere su più tematiche, preoccupandosi della propria e altrui salute mentale. Condividere la sua passione per la musica con il pubblico l’ha aiutata a non perdere i suoi punti fermi che ha rischiato di smarrire a seguito del forte stress a cui è stata sottoposta.

“La salute mentale della scena musicale è stata decisamente colpita. È stato un periodo molto difficile per tutti, finanziariamente, socialmente e mentalmente. Il lockdown è stato una lotta. Siamo stati tutti limitati, senza lavoro e incapaci di svolgere il nostro lavoro. Alcuni dei nostri locali preferiti hanno chiuso, le serate nei club sono scomparse e la vita notturna è stata completamente sospesa. Ma credo nella ripresa del settore. Le serate sono sempre più numerose e ricche di sfumature musicali e culturali; siamo sulla buona strada!”

Con le parole di Vanessa, assistiamo qui a una vera presa di posizione, dove ci si rifiuta di arrendersi e ci si sprona a non abbattersi mai. Grazie alla forte connessione che ha caratterizzato la scena pubblica, si è riuscito nell’intento di credere, sperare e ambire ad un futuro migliore. Così è nato il rapporto con Alessandro “Sgamo” Nuzzo, il dj based in Milano che con la piattaforma wegoing.sound connette artisti indipendenti europei che, dopo due anni di chiusura forzata delle frontiere, sentono il bisogno, ora più che mai, di esportare il loro talento oltre i propri confini. Questo desiderio di rimettersi in gioco è condiviso dall’intera scena musicale italiana, in particolare da due dei dj più attivi della movida milanese: Filippo “Milangeles” Tortorici e Floriano Macchione, soci fondatori di “Nice Club” presso l’Apollo che, serata dopo serata, stanno riscrivendo la storia dei club, rendendoli un luogo dove si balla, si respira e ci si libera. Grazie alla loro voglia di ripartire e di dar nuovamente voce al linguaggio musicale, la Milano notturna del post-covid sta mostrando sfumature inedite.

Qui il divertimento viene visto e vissuto non solo come atto ricreativo ma come specchio dell’anima della città, dove la musica inizia a funzionare quando viene percepita come un valore globale, ibrido e sfaccettato. Questo deve far riflettere sul fatto che un mondo “senza notte” è un mondo a cui manca qualcosa.